In fondo alla strada che porta verso la collina c'è un noce; un grande noce, in realtà, vecchio e nodoso, frondoso e accogliente, che raccoglie da tempo immemorabile le storie di chi si ferma a riposare e a chiacchierare, come la Gigina, la vecchia signora che non smette mai di raccontare e di sferruzzare. I racconti che fa la vecchia Gigina narrano di un tempo che fu, nemmeno troppo lontano; ci parlano della guerra e delle sue brutture; raccontano di un bambino ebreo, Lorenzo, nascosto e salvato e ci raccontano di un giovane, Furio, un ragazzo solitario e buono, che parlava con le nuvole.
Siamo nelle colline romagnole sopra Imola in particolare nei boschi di Castel del Rio, ma potremmo essere lungo tutto l'arco appenninico, dato che queste storie sono valide per tutto il periodo di guerra in tutta Italia.
Maria Beatrice Masella, scrittrice, insegnante e pedagogista, con sapienza e dolcezza ci porta a conoscere i boschi dove si rifugiavano i partigiani, dove uomini e animali potevano forse trovare una via di fuga dagli orrori della guerra.
Il Grande Noce racconta: sette storie per sette sere è un libro appassionante per bambini e ragazzi, per una prima introduzione a temi seri e importanti, per cominciare a ragionare di guerra e di responsabilità civile.
Corredato dalle belle illustrazioni di Silvia Balzaretti, lo si può comprare direttamente dal sito internet della casa editrice Bacchilega oppure richiedere nelle migliori librerie.
Giovedì 19 Aprile alle ore 17 Maria Beatrice Masella presenta Il Grande Noce presso la Biblioteca multiculturale "Casa di Khaoula", via di Corticella 104 a Bologna (email: bibliotecacasakhaoula@comune.bologna.it)
A seguire narrazione e laboratorio per la creazione di un pop-up con Maria Beatrice Masella e Anna Paola Carrino.
Anna Paola Carrino è attrice e artista, esperta di recitazione, reading e laboratori didattici.
L'evento è riservato a bambine/i dai 9 ai 12 anni, con prenotazione obbligatoria allo 051 6312721.
"Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo? Noi non lo sappiamo perché sta ancora marciando con il coraggio e la decisione del primo giorno. Possiamo solo augurargli di tutto cuore: Buon viaggio!" (Gianni Rodari, tratto da "Favole al telefono": Il giovane gambero)
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